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Achille Perilli

Paladino della forma pura

Achille Perilli

Bio

Erano anni di fermento intellettuale e culturale quelli che si vivevano in Italia e a Roma in particolare, nell'immediato dopoguerra.

"Certo le idee erano di rinnovamento, ma confuse e incerte. Aspiravamo in quel momento ad un recupero di realtà... sola volontà era quella di essere diversi da quelli che ci avevano preceduto... La retorica non ci faceva difetto, ma è importante sottolineare quella volontà di cambiamento sentita anche e soprattutto in chiave generazionale".

Un periodo vivace rivissuto da Achille Perilli nelle sue memorie narrate in prima persona nel volume "L'age d'or di Forma 1", pubblicato nel 1995 che andiamo a ripescare per rivivere quella stagione lontana che riunì nella Capitale sette pittori Accardi, Attardi, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato, e lo scultore Consagra, nel 1947 protagonisti della prima mostra in via Margutta.

Nel primo manifesto pubblicato nel marzo del '47 si erano proclamati "formalisti e marxisti", rifiutando di conformarsi al realismo che consideravano limitato ed angusto, definendosi paladini della "forma pura", mezzo e fine dell'opera d'arte quale astrazione oggettiva.