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Armando Marrocco

Marrocco è la linea di congiunzione tra Venezia e la Puglia

Armando Marrocco

Bio

Nato a Galatina nel 1939, Armando Marrocco si diploma presso l'Istituto Statale d'Arte di Lecce nel 1959 dove resta fino al 1962 come docente. Già nel 1961 partecipa alla IX Quadriennale d'Arte di Roma, ma la svolta nella sua vita avviene, dopo aver conosciuto già nel 1959 Lucio Fontana e Piero Manzoni, nel 1962 quando si trasferisce a Milano, dove tuttora vive e lavora. Da subito frequenta studi di architettura e design progettando al loro interno. Realizza Arte Programmata, Cinetica, Genetica. E' attivo nell'ambito della Land Art e Arte Comportamentale. La sua prima personale a Milano nel 1966 si tiene alla Galleria Montenapoleone, seguita dalla Galleria Il Cenobio. Frequenta la Galleria Apollinaire e il gallerista Guido Le Noci attraverso cui conosce Pierre Restany. Nel 1967 presenta allla Galleria Rizzato-Withworth di Milano la mostra personale “Gli spazi multipli” a cura di Bruno Alfieri, crea il libro d'artista Uomo e formica, oggetto in plexiglass con all'interno muschio terra e duemila formiche vive: nel '68 realizza il Giardino ludens, esperienza partecipativa costituita di un prato di molle d'acciaio esposte ad Eurodomus, che invitano a vivere interagendo con l'opera. Restany lo coinvolge, in occasione del X anniversario del Nouveau Realisme, a collaborare con Jean Tinguely per l'allestimento della Vittoria in Piazza Duomo a Milano nel 1970, performance destinata ad esplodere tra fumi e fuochi d'artista. Nel 1975 alla Galleria Il Milione presenta Calendario, libro d'artista-documento rimasto come pietra miliare dell'attività performativa di Marrocco, seguita dal critico conterraneo Toti Carpentieri dagli anni '60 in avanti, con introduzione dello stesso Restany.

Negli anni '80 inizia a collaborare anche nel campo musicale partecipando ad eventi interdisciplinari in chiave Fluxus.

Realizza interventi per luoghi sacri, tra gli altri, per il Santuario di Santa Rita a Cascia, per la Sala delle Reliquie di Città del Vaticano e per la Basilica di Santa Caterina a Galatina, nonché i portali bronzei per il Santuario di Santa Maria di Leuca e per la Cattedrale di Lecce. Per il suo impegno e contributo viene invitato a partecipare alla IV Biennale d'Arte Sacra di Siracusa nel 1997.

Numerosi riconoscimenti e premi, tra cui il Premio Silvestro Lega nel 1967, secondo ex-aequo con Mario Nigro, nel 1971 secondo ex-equo al concorso per la “Sistemazione della Vallata del Ticino”, nel 1990 “Premio Michetti” per la XLII edizione a Francavilla al Mare, nel 2014 a Milano il Premio delle Arti, XXVI edizione.

Moltissime le personali e partecipazioni a mostre collettive, dalla Quadriennale di Roma, alla Biennale d'Arte di Venezia nel 1976 e nel 2010, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1977, fino al 2020 in Slovenia alla Galleria Bozidar Jakac.