Rosso Veneziano

Data
1 Dec 2022
Autore
Michela Luce

Entra prorompente nei quadri e diviene protagonista sulla tela, oppure solamente attraverso un unico dettaglio o una semplice pennellata in un mare di altri colori, catalizza immediatamente lo sguardo.

Rosso Veneziano

Collettiva in rosso: 14 dicembre - 30 gennaio

Entra prorompente nei quadri e diviene protagonista sulla tela, oppure solamente attraverso un unico dettaglio o una semplice pennellata in un mare di altri colori, catalizza immediatamente lo sguardo.

E' il Rosso Veneziano, emblema di forza, di mistero, di bellezza, legato alla città e alla sua arte, da questa per ripartire fino ad aprirsi al mondo. Per antonomasia è il rosso cremisi, luminoso e chiaro, che volge verso tonalità purpuree, ottenuto dagli insetti e dalla frantumazione delle cocciniglie; è il rosso del gonfalone di san Marco, arrivato nella Serenissima dall'Oriente dove la tintura si chiamava qirmiz e proveniva dall'Armenia. Oppure è il rosso scarlatto, acceso e laccato, con una piccola componente di giallo, colore cardinalizio, della fiamma, del sangue. E' il rosso tizianesco, leggermente aranciato, tendente al biondo ed allusivo delle capigliature delle donne ritratte dal pittore cadorino, della Venere di Urbino, della Dama allo specchio, della Danae, una tonalità calda sinonimo di sensualità, esaltato nel manto dell'Assunta. Oppure un rosso cinabro, chiamato anche sangue di drago, però in questo caso estratto da una resina, mentre il cinabro è un minerale ricavato dai minerali solfurei: un mondo infinito di possibili variazioni tonali.

Il rosso nei secoli della Serenissima impegnò pittori, tintori, tessitori; era il colore delle parate e dei trionfi, del Bucintoro, del sangue, della guerra, del peccato, della passione.

Da Carpaccio a Bellini a Lorenzo Lotto, da Tiziano a Tintoretto, da Canaletto - seppur con qualche rapido tocco nelle sue vedute per evidenziare una vela o una veste - fino ai più vicini Spazialisti; Bacci, con le esplosioni dei suoi Avvenimenti, Morandis e Santomaso che non a caso intitolò Rosso veneziano un suo quadro nel 1959, da Finzi che squarciò di rosso le sue vibrazioni cromatiche ad Eulisse che tinse di scarlatto i suoi Guerrieri. Il Rosso Veneziano protagonista nell'arte della città che lo definisce, si carica di valenze estetiche e di significati.

Un colore che ha ispirato nel 1989 un film diretto da Etienne Perier, un giallo intricato con protagonisti Vivaldi e le sue chiome rosse, Goldoni e Tiepolo durante il Carnevale del 1735, una trama che si snoda per le calli della città tra accuse, rivelazioni e continui colpi di scena.

Un fil rouge che lega passato e presente ad una Venezia che spazia oltre i suoi confini, nel nome di un'arte rigorosamente in rosso.

Artisti esposti: Bacci, Bianco, Colanzi, Eulisse, Finzi, Gambino, Guidi, Licata, Loyola, Marrocco, Palasgo, Perilli, Ricci, Saetti, Sansavini, Santomaso, Stefanoni, Vedova.